Vendere in USA

L’etichetta “Made in Italy” rappresenta molto più che una semplice indicazione di provenienza. Racconta la storia di un patrimonio culturale ricco, di una tradizione artigianale unica e di una qualità senza compromessi. Nel competitivo mercato americano, questo distintivo può rappresentare un vantaggio significativo. È la promessa di eccellenza italiana che attira i consumatori statunitensi, sempre più alla ricerca di prodotti autentici e di alta qualità.

Vendere in USA richiede una profonda comprensione del mercato e dei suoi consumatori. Questi ultimi, mostrano un’attrazione particolare per il Made in Italy, percependolo come un sinonimo di eleganza, qualità e raffinatezza. Per sfruttare al meglio quest’attrazione, è fondamentale creare un forte legame tra il prodotto e la sua origine italiana, mettendo in risalto le caratteristiche uniche che differenziano i prodotti Made in Italy da quelli dei concorrenti.

Ma come si può effettivamente penetrare e avere successo nel mercato americano utilizzando il Made in Italy come leva di successo? Il primo passo è investire in una strategia di marketing che racconti la storia del prodotto, mettendo in risalto la sua unicità e la sua connessione con la tradizione italiana. In secondo luogo, è importante costruire una rete di distribuzione capillare e affidabile. Infine, non sottovalutare l’importanza di un’ottima assistenza clienti. Ricordate, quando vendete il Made in Italy, non vendete solo un prodotto, ma un’esperienza completa.

Normative e procedure doganali per l'esportazione negli USA

L’esportazione di merci negli Stati Uniti può sembrare un’impresa complessa, ma con una comprensione chiara della normativa doganale americana, il processo può diventare molto più gestibile. In questo articolo, ci concentreremo sul De Minimis Fair Retail Value Exemption e sul Trade Facilitation and Trade Enforcement Act (TFTEA), due elementi chiave della normativa doganale americana che tutti gli esportatori dovrebbero conoscere.

Il “De Minimis Fair Retail Value Exemption” rappresenta un aspetto fondamentale per quanti si affacciano all’esportazione verso gli Stati Uniti. Questo termine si riferisce al valore al di sotto del quale una spedizione di merci può entrare negli USA senza dover pagare dazi doganali. Attualmente, questo valore è fissato a 800 dollari per spedizione. Comprendere e sfruttare appieno questa esenzione può rappresentare un’importante leva strategica per le aziende che esportano prodotti a basso valore.

Oltre al De Minimis, un’altra normativa di fondamentale importanza è il Trade Facilitation and Trade Enforcement Act (TFTEA). Questa legge, entrata in vigore nel 2016, ha introdotto una serie di misure volte a facilitare il commercio e a rafforzare l’applicazione delle leggi commerciali. Il TFTEA ha anche aumentato il valore De Minimis da 200 a 800 dollari, facilitando così l’accesso al mercato americano per un maggior numero di aziende.

È importante sottolineare che, nonostante le facilitazioni introdotte dal TFTEA, la normativa doganale americana rimane complessa e richiede una comprensione approfondita per evitarne le potenziali insidie. Per esempio, alcune categorie di merci possono essere soggette a dazi doganali aggiuntivi o a restrizioni all’importazione, indipendentemente dal loro valore. Inoltre, le regole possono cambiare rapidamente in risposta a fattori economici o politici.

In conclusione, la normativa doganale americana rappresenta un elemento chiave da considerare per qualsiasi azienda che intenda esportare negli Stati Uniti. Comprendere e applicare correttamente il De Minimis Fair Retail Value Exemption e il TFTEA può aprire nuove opportunità di mercato e contribuire al successo dell’impresa. Tuttavia, data la complessità della normativa, è fortemente consigliabile ricorrere a professionisti esperti in materia doganale per assicurarsi di rimanere in regola e di sfruttare al massimo le opportunità offerte dal mercato americano.

I prodotti italiani più venduti negli USA

L’Italia è sempre stata un paese ricco di eccellenze e di prodotti di alta qualità che, nel corso degli anni, hanno conquistato il mondo intero. Dalla moda al design, dall’agroalimentare all’automotive, i prodotti italiani più venduti negli USA sono un patrimonio di unicità e maestria che continua a farci sentire orgogliosi.

La normativa doganale americana, tuttavia, rappresenta spesso un ostacolo non indifferente per coloro che desiderano esportare oltreoceano. Molti imprenditori si trovano a dover far fronte a procedure complesse e ad un quadro normativo in costante evoluzione. Ma quali sono i prodotti italiani più venduti negli USA e come si può superare l’ostacolo della dogana?

Prima di rispondere a queste domande, è importante fare una precisazione. Nel 2015, è entrato in vigore il TFTEA (Trade Facilitation and Trade Enforcement Act), una legge che ha introdotto significative modifiche alla normativa doganale americana, tra cui l’aumento dell’importo della De Minimis Fair Retail Value Exemption. Questa eccezione permette di importare merci negli Stati Uniti senza dover pagare dazi o tasse, a condizione che il valore delle merci non superi un determinato limite.

In riferimento ai prodotti italiani, il settore chiaramente dominante è quello alimentare. Olio d’oliva, vini, pasta, formaggi, salumi: la lista potrebbe continuare. La nostra tradizione culinaria è infatti molto apprezzata dagli americani, che ne riconoscono il valore in termini di qualità e autenticità.

Accanto a questi prodotti, anche il settore della moda e del design italiano continua a registrare performance di vendita eccezionali. Marchi come Armani, Versace, Gucci, Ferrari o Lamborghini sono ormai diventati sinonimo di lusso e di qualità anche negli USA.

Strategie di marketing per vendere prodotti italiani negli USA

Negli ultimi anni, il mondo del marketing si è evoluto in modo esponenziale. Aziende italiane che mirano a vendere i loro prodotti negli Stati Uniti d’America devono pertanto adottare delle strategie efficaci per navigare con successo in questo panorama mutevole. In questo articolo, esploreremo come la lead generation, la costruzione di una rete di vendita e l’uso di venditori locali possano essere le chiavi per conquistare il mercato americano.

Lead Generation: Il Primo Passo Verso il Successo

La lead generation è il processo di attrazione e conversione di estranei e potenziali clienti in prospect interessati ai tuoi prodotti o servizi. Questo è il primo passo per vendere i tuoi prodotti italiani negli USA. Strumenti come il marketing dei contenuti, le campagne di email marketing, gli annunci sui social media e l’ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO) possono essere utilizzati per generare lead di qualità.

Rete di Vendita: Ampliare la Tua Portata

La rete di vendita rappresenta un ecosistema fatto di relazioni commerciali che permette alle aziende di distribuire i loro prodotti in modo più efficiente. Una robusta rete di vendita può includere affiliati, rivenditori e partner che aiutano a portare i tuoi prodotti al consumatore finale. Questi rapporti possono non solo aiutare a superare le barriere logistiche e linguistiche, ma possono anche fornire un prezioso feedback sul mercato locale.

Venditori Locali: Il Tuo Asso nella Manica

I venditori locali sono una risorsa preziosa per qualsiasi azienda che mira a espandere la propria presenza negli Stati Uniti. Essi possiedono una conoscenza approfondita del mercato locale e possono aiutare a personalizzare le tue strategie di marketing per soddisfare le esigenze specifiche dei consumatori americani. I venditori locali possono anche aiutare a costruire relazioni di lungo termine con i clienti, aumentando la fiducia e la lealtà al tuo brand.

In conclusione, per avere successo nel vendere prodotti italiani negli USA, è fondamentale integrare la lead generation, creare una solida rete di vendita e sfruttare l’expertise dei venditori locali. Queste strategie, se attuate correttamente, possono aiutarti a raggiungere un pubblico più ampio, aumentare l’engagement e ottenere un vantaggio competitivo in uno dei mercati più grandi del mondo.

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Domande frequenti

In un mondo globalizzato, l’esportazione di prodotti italiani in America non è solo un’opportunità di crescita economica, ma anche un’affascinante avventura che può rivelare prospettive senza precedenti. L’Italia, con la sua ricca tradizione culinaria e artigianale, ha molto da offrire al mercato statunitense. L’arte di esportare non si riduce alla semplice vendita di un prodotto, ma comporta il trasferimento di un intero stile di vita, fatto di genuinità, qualità e passione. Questo potrebbe sembrare un compito arduo, ma con le giuste strategie e una buona conoscenza del settore, si può trasformare questa sfida in una gratificante opportunità di business.

Ma come può un professionista italiano navigare con successo nel mercato americano? La chiave è capire profondamente la cultura e le abitudini dei consumatori americani. Non si tratta solo di promuovere un prodotto, ma di raccontare una storia, quella del made in Italy, che incarna valori come l’eccellenza, l’innovazione e l’autenticità. Sfruttare le potenzialità del digital marketing e dell’SEO può aiutare a raggiungere un pubblico più ampio e a creare un forte legame emotivo con i consumatori. Inoltre, è essenziale collaborare con partner locali affidabili che possano supportare il processo di esportazione e facilitare l’ingresso nel mercato. Insomma, esportare prodotti italiani in America può essere una strada ricca di soddisfazioni, se percorsa con strategia, determinazione e un pizzico di creatività.

Nel 2021, gli Stati Uniti hanno registrato l’anno più grande di vendite online nella loro storia, segnando una svolta epocale nel comportamento di acquisto dei consumatori. Settori come alimentari, abbigliamento e accessori, computer, elettronica, mobili ed elettrodomestici hanno visto un’impennata senza precedenti nelle vendite. Tra questi, il settore dei prodotti alimentari, per bambini e per animali domestici ha dominato il mercato con vendite impressionanti di $219 miliardi, seguito da abbigliamento e accessori con $175 miliardi e computer con $117 miliardi.

La trasformazione digitale ha giocato un ruolo cruciale in questo cambiamento, portando a una maggiore comodità per i consumatori e aprendo nuove opportunità per le aziende. Il settore dell’elettronica ha registrato vendite per $85 miliardi, mentre mobili ed elettrodomestici hanno raggiunto i $76 miliardi. Questi dati confermano che l’era del commercio elettronico è arrivata e che le aziende devono adattarsi a queste nuove tendenze per rimanere competitive. Non c’è mai stato un momento migliore per esplorare le opportunità offerte dal commercio online negli Stati Uniti.

Indubbiamente, il mercato statunitense rappresenta un bacino di opportunità inesplorate per le aziende italiane che desiderano espandere la loro presenza all’estero. Al primo posto troviamo il settore della meccanica, che da solo costituisce il 22% del totale delle esportazioni italiane negli Stati Uniti. Questo settore, che include la produzione di macchine utensili, robotica e attrezzature industriali, è estremamente competitivo e richiede un’ampia conoscenza del mercato e una forte capacità di innovazione.

Subito dopo, con una quota del 16%, vi è il settore della moda e degli accessori. Non è un segreto che il made in Italy è molto apprezzato oltreoceano, grazie alla nostra reputazione di eccellenza in termini di stile e qualità. Seguono poi i settori dei mezzi di trasporto (15%), della chimica e farmaceutica (13%), dell’agroalimentare (10%), dei semilavorati e componenti (8%) e infine dell’arredamento e dell’edilizia (6%). Ogni settore offre differenti opportunità e presenta specifiche sfide, ma con la giusta strategia di marketing, è possibile ottenere risultati notevoli.

Il mondo degli affari è sempre più globalizzato e con il continuo aumento degli acquisti online, la comprensione dei costi doganali associati alla ricezione di pacchi dagli Stati Uniti è diventata cruciale per i professionisti in tutti i settori. Quando si riceve un pacco dagli USA in Italia, il valore totale della spedizione è la somma del valore effettivo della merce, delle spese di spedizione e dell’assicurazione sul pacco. Questo valore totale viene poi soggetto a dazi doganali, che possono variare tra lo 0 e il 20% a seconda della natura della merce.

Quindi, è evidente che la comprensione del processo di sdoganamento è fondamentale per evitare sorprese indesiderate. Il calcolo preciso della tassa doganale può essere complicato e potrebbe richiedere l’aiuto di un professionista esperto. Tuttavia, avere una conoscenza di base del processo e dei costi potenziali può aiutare significativamente a pianificare il budget e a evitare ritardi nella spedizione. Ricorda, essere preparati è sempre la chiave per navigare con successo nel mare delle tasse doganali.

L’internazionalizzazione delle imprese è un fenomeno sempre più diffuso, in risposta all’espansione globale dei mercati. Il termine si riferisce al processo attraverso il quale un’impresa estende le sue operazioni commerciali oltre i confini nazionali, entrando in mercati esteri per espandere la propria base di clienti e migliorare la propria competitività. Questo processo può includere una varietà di strategie, tra cui l’apertura di filiali o uffici all’estero, l’acquisizione di altre aziende in paesi esteri, o la formazione di joint venture con partner internazionali. L’internazionalizzazione può offrire una serie di vantaggi alle imprese, tra cui l’accesso a nuovi mercati, l’aumento del fatturato, la diversificazione del rischio e l’opportunità di sfruttare le competenze e le risorse globali. Tuttavia, è un progetto di grande portata che richiede una pianificazione attenta e una comprensione approfondita dei mercati internazionali.

Nell’era della globalizzazione, le strategie di internazionalizzazione sono diventate un pilastro fondamentale per ogni azienda che ambisce a estendere il proprio business oltre i confini nazionali. Sebbene ci siano diverse vie per raggiungere questo obiettivo, le più comuni includono l’export diretto, la creazione di joint venture, l’acquisizione di aziende estere, la licenza di fabbricazione e la creazione di filiali all’estero. Ad ogni modo, la strategia esatta da adottare dipende da vari fattori, tra cui le dimensioni dell’azienda, il settore di appartenenza e le risorse finanziarie disponibili. Mentre l’export diretto può essere l’opzione più semplice e meno costosa, può anche comportare una minore controllo sul marchio e sul prodotto. D’altra parte, la creazione di una joint venture o l’acquisizione di un’azienda estera possono richiedere un investimento maggiore, ma offrono un controllo più stretto e un accesso più diretto al mercato target. Ricordate: la chiave del successo nell’internazionalizzazione è una pianificazione accurata, una buona conoscenza del mercato target e una strategia ben congegnata.

“Perché internazionalizzare?” è una domanda che molte aziende oggi si pongono. L’internazionalizzazione, infatti, è uno strumento imprescindibile per espandere l’orizzonte di un’azienda in un mercato globale sempre più competitivo. Troppo spesso, le aziende si limitano al loro mercato domestico, perdendo così la possibilità di accedere a nuovi clienti, mercati e opportunità di crescita. L’internazionalizzazione offre l’opportunità di diversificare il portfolio di clienti e di rischio, aumentare la competitività e la visibilità del marchio su scala globale, e di conseguenza, incrementare il fatturato. Non solo, permette anche di innovare, acquisendo nuove competenze da mercati esteri e rispondendo in modo più efficace alle esigenze dei clienti. Pertanto, l’internazionalizzazione non dovrebbe essere vista come un’opzione, ma piuttosto come un imperativo strategico per ogni azienda che mira a un futuro di successo e crescita sostenibile.

In un mondo in cui la competizione globale è all’ordine del giorno, come può il Made in Italy mantenere la sua posizione di leader? La risposta, sorprendentemente, risiede nelle sue stesse radici. Il Made in Italy è sinonimo di qualità, artigianalità e design unico, valori che devono essere sottolineati e valorizzati per differenziarsi in un mercato sempre più omologato. È fondamentale investire in strategie di marketing digitali, puntando su SEO ottimizzato e contenuti virali che mettano in luce l’eccellenza italiana. Le parole chiave come “qualità”, “design italiano” e “artigianalità” possono guidare più traffico verso i vostri prodotti, aumentando così la visibilità e le entrate pubblicitarie. Inoltre, creare contenuti coinvolgenti che raccontino la storia dietro il prodotto può creare un legame emotivo con il cliente, aumentando la fedeltà al brand. Ricordate, il Made in Italy non è solo un marchio, è un’esperienza.

L’Agenzia ICE – Italian Trade Agency è l’ente che promuove l’internazionalizzazione delle imprese italiane, unitamente alla promozione e valorizzazione dei prodotti italiani nel mondo. Con la sua rete di uffici a livello globale, l’ICE agisce come un ponte tra le imprese italiane e il mercato internazionale. L’ICE offre una vasta gamma di servizi, tra cui assistenza tecnico-legislativa, studi di mercato, promozione di prodotti e marchi italiani, formazione e consulenza. In sostanza, l’ICE è il canale privilegiato per le aziende italiane che intendono esportare prodotti e servizi oltreoceano, fornendo agli operatori italiani una conoscenza approfondita dei mercati esteri e un network di contatti commerciali di alto livello.
Per un imprenditore che ambisce a far crescere la propria azienda, l’ICE rappresenta un partner strategico insostituibile, capace di dare visibilità ed opportunità in un mercato sempre più globale.


Nel paesaggio italiano degli affari, pochi nomi brillano tanto quanto quello di Matteo Zoppas. Leader visionario, Zoppas ha creato un’impronta duratura nel settore produttivo italiano, attraverso una combinazione di intuizioni strategiche e decisioni imprenditoriali coraggiose. Ma chi è veramente Matteo Zoppas? Un dirigente aziendale, un leader industriale, un visionario – quest’uomo poliedrico è tutto questo e molto altro.

Zoppas è attualmente il Presidente di Confindustria Veneto, l’organizzazione che rappresenta le aziende manifatturiere e di servizi in Veneto. La sua carriera si distingue per un costante impegno nella promozione dello sviluppo economico e della crescita industriale. Questo impegno non è solo un dovere professionale, ma anche una passione personale. La sua visione e le sue idee innovative hanno contribuito a trasformare l’industria italiana, rendendola più competitiva a livello internazionale.

Nonostante le sue numerose realizzazioni, Zoppas rimane profondamente radicato nella sua comunità. È noto per il suo impegno nel promuovere l’istruzione e lo sviluppo delle competenze tra i giovani, convinto che il futuro dell’Italia risieda nelle menti e nelle mani della prossima generazione. Zoppas è un modello per tutti noi, un promemoria che con dedizione, passione e una visione chiara, è possibile fare la differenza nel mondo degli affari e nella società in generale.

La scelta della giusta destinazione per l’espansione internazionale può essere un compito arduo, poiché richiede un’analisi accurata del contesto economico, politico e culturale del paese target. Le destinazioni più popolari per le imprese italiane che aspirano a internazionalizzarsi sono l’Europa, in particolare la Germania e il Regno Unito, e gli Stati Uniti. Tuttavia, i mercati emergenti come la Cina, l’India e il Brasile offrono opportunità di crescita significative per le imprese italiane. Ricordate, la chiave per una strategia di internazionalizzazione di successo è l’adattabilità, la perseveranza e l’innovazione.

L’Internazionalizzazione Digitale è il processo che permette ad un’azienda di espandere la propria presenza digitale oltre i confini nazionali, adattando i contenuti e le strategie di marketing alle esigenze e caratteristiche di diverse culture. Questo fenomeno è in continua evoluzione e rappresenta un’opportunità per le organizzazioni che vogliono ampliare il proprio pubblico di riferimento e aumentare la propria visibilità a livello globale.

In questa era digitale, l’internazionalizzazione offre alle aziende l’opportunità di costruire e mantenere una comunità globale. Attraverso strategie SEO efficaci, contenuti coinvolgenti e una comunicazione adeguata, è possibile creare un legame forte con la propria audience e instaurare un rapporto di fiducia. Questo non solo contribuisce a consolidare la presenza dell’azienda nel mercato internazionale, ma crea anche un potenziale per lo sviluppo di nuove opportunità di business.

Tuttavia, l’internazionalizzazione digitale richiede una profonda comprensione delle dinamiche culturali, economiche e legislative dei mercati esteri. Per questo motivo, è fondamentale che le aziende si avvalgano di professionisti esperti in materia, in grado di guidare l’organizzazione in questo percorso complesso e stimolante. Solo in questo modo, l’internazionalizzazione digitale può diventare un potente strumento di crescita e un ponte verso una comunità globale più ampia e coinvolta.

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