Esportare i Prodotti Italiani in UK

L’export di prodotti italiani nel Regno Unito rappresenta un’opportunità imperdibile per qualsiasi professionista del settore. La qualità e l’autenticità dei nostri prodotti sono riconosciute e apprezzate a livello internazionale, soprattutto nel mercato britannico, rendendo l’UK un partner commerciale ideale per l’Italia. Tuttavia, per ottenere successo in questa avventura, è fondamentale avere una solida comprensione delle normative di import/export, del mercato locale e dei gusti dei consumatori britannici.

Entrare in un nuovo mercato richiede una strategia ben congegnata, che tenga in considerazione aspetti come la distribuzione, la promozione e l’adattamento del prodotto alle specifiche esigenze del mercato britannico. È fondamentale fare una ricerca di mercato approfondita per comprendere il comportamento del consumatore britannico e identificare eventuali barriere culturali o linguistiche che potrebbero influenzare l’adozione del vostro prodotto.

Infine, la costruzione e la ritenzione di una comunità di consumatori affezionati è una componente cruciale del successo dell’esportazione. Creare una forte presenza online attraverso i social media e un sito web ben progettato può aiutare a costruire un rapporto con i clienti, a promuovere la vostra marca e a mantenere un flusso costante di comunicazione. Ricordate, la chiave per esportare con successo è combinare una profonda conoscenza del mercato target con una strategia di marketing efficace e mirata.

Esportare in UK: La Nuova Frontiera del Business Post-Brexit

Nell’era post-Brexit, il mercato britannico si presenta come una sfida intrigante per i professionisti che cercano di ampliare i loro orizzonti commerciali. Nonostante le iniziali incertezze, il Regno Unito rimane un mercato di primaria importanza, con un’economia robusta e un ambiente di business altamente competitivo. L’analisi di questo mercato richiede una comprensione profonda delle sue dinamiche uniche, delle normative commerciali e dei cambiamenti comportamentali dei consumatori a seguito dell’uscita dalla UE.

Esportare in UK significa anche costruire e mantenere una comunità di clienti. Questo implica l’adozione di strategie di engagement efficaci, l’ascolto attento delle esigenze dei clienti e la risposta ai loro bisogni in modo tempestivo ed efficiente. Soprattutto in un mercato così diversificato come il Regno Unito, è fondamentale personalizzare l’approccio di marketing per incontrare i gusti e le preferenze del target di riferimento.

In conclusione, esportare in UK post-Brexit rappresenta un’opportunità per i professionisti che sono pronti ad adattarsi e a navigare in un territorio in costante evoluzione. Il successo in questo mercato richiederà flessibilità, innovazione e un’attenta analisi delle tendenze emergenti. Mantenere una forte presenza online e una comunicazione costante con la propria comunità di clienti sarà la chiave per costruire relazioni durature e garantire la crescita sostenibile del business.

i prodotti italiani più venduti

L’Inghilterra rappresenta un mercato enorme e potenzialmente redditizio per l’esportazione dei prodotti italiani. Ma come affrontare con successo questa sfida? Il segreto è conoscere i trend del mercato e saper creare e mantenere una solida comunità di clienti. Ecco qualche consiglio utile.

I prodotti italiani più venduti in UK

Gli inglesi adorano i prodotti italiani, dal cibo al design, dalla moda al vino. Secondo le ultime ricerche, i prodotti italiani più venduti nel Regno Unito sono quelli alimentari e bevande, seguiti da moda e arredamento. Questo trend si prevede continuerà anche nel 2023.

Costruire e mantenere la tua comunità

Una volta identificati i prodotti più richiesti, è fondamentale creare una comunità di clienti fedeli. La chiave per farlo è offrire non solo prodotti di qualità, ma anche un’esperienza unica. Organizza eventi, degustazioni o workshop che coinvolgano i tuoi clienti e li facciano sentire parte di una comunità.

La comunicazione è un altro aspetto fondamentale. Utilizza i social media per far conoscere i tuoi prodotti, raccontare la tua storia e creare un legame emotivo con i tuoi clienti.

Seguire i trend

Il mercato è in continua evoluzione e i gusti dei consumatori cambiano rapidamente. Per avere successo, è fondamentale essere sempre aggiornati sui trend del momento. Nel 2023, ad esempio, si prevede un forte incremento della domanda di prodotti biologici, etici e sostenibili.

Conclusione

Esportare in UK può essere una grande opportunità per le aziende italiane. Il segreto è conoscere i trend del mercato, offrire prodotti di qualità e saper creare e mantenere una comunità di clienti fedeli. Con la giusta strategia, il successo è a portata di mano.

Normative e regolamenti per l'esportazione

Nell’era post-Brexit, per le aziende italiane che esportano i loro prodotti in UK, è fondamentale comprendere le normative e i regolamenti chiave per garantire una transizione fluida attraverso la dogana. Questo articolo offre una panoramica delle norme e regolazioni che riguardano le esportazioni italiane in UK, con un focus particolare sui processi di logistica e doganali.

L’accordo commerciale tra l’UE e il Regno Unito ha introdotto una serie di nuove norme per le merci esportate in UK. Per evitare l’applicazione dei dazi doganali, le merci devono soddisfare una serie di requisiti stabiliti dalle regole di origine. Questi includono l’essere di origine UE, essere spediti direttamente in UK e l’esportatore deve fornire una valida attestazione di origine all’importatore UK.

Per facilitare il processo di esportazione, è necessario che l’esportatore si registri nel sistema REX. Questo sistema semplifica la procedura di dichiarazione dell’origine dei prodotti e consente la non applicazione del dazio per le spedizioni di valore fino a 6.000 euro.

Oltre al rispetto delle regole di origine, è importante prestare particolare attenzione alle garanzie in dogana. Il processo di sdoganamento può essere facilitato attraverso l’ottenimento dello status di AEO (Authorized Economic Operator). Questo status offre a un’azienda una serie di vantaggi che possono rendere la logistica di esportazione più fluida e meno costosa.

In conclusione, sebbene le normative per l’esportazione di prodotti italiani in UK siano complesse, una comprensione dettagliata dei regolamenti può aiutare le aziende a evitare ritardi e costi inutili. Una pianificazione accurata, l’adozione dei sistemi giusti e lo status AEO possono tutti contribuire a rendere l’esportazione in UK un processo più semplice e senza intoppi.

In un mondo sempre più globalizzato, la comprensione delle normative internazionali di esportazione è più importante che mai per le aziende italiane che cercano di espandere la propria presenza sul mercato. Con una preparazione adeguata e una strategia efficace, l’esportazione di prodotti italiani in UK può diventare un’opportunità di crescita significativa.

Vendere online in UK: Strategie Digitali B2C e B2B

Il mondo dell’e-commerce sta crescendo a ritmi frenetici e, per restare competitivi, le aziende devono adottare strategie digitali efficaci. Sia che si tratti di venditori B2C o B2B, l’importanza di una rete vendita efficace non può essere sottovalutata. In particolare, nel mercato britannico, con una popolazione di più di 66 milioni di abitanti e una forte penetrazione di internet, la vendita online è un’opportunità di business da non perdere.

Venditori locali, internazionalizzazione di impresa, costruzione e gestione della comunità online sono tutti elementi chiave per il successo nel panorama e-commerce del Regno Unito.

Venditori locali come perno del commercio online

La prima strategia per avere successo nel mercato online del Regno Unito è basarsi sui venditori locali. Essi hanno una conoscenza approfondita del mercato, dei prodotti e dei clienti. Sfruttando le relazioni esistenti, i venditori locali possono aiutare le aziende a penetrare il mercato in modo più efficace, adattando le offerte alle esigenze specifiche dei consumatori britannici.

L’Internazionalizzazione di Impresa: una mossa vincente

Ma non basta. Per avere successo è fondamentale fare un salto di qualità: passare da un’ottica locale a una globale. Questo passo, noto come internazionalizzazione di impresa, implica l’adozione di strategie di marketing e vendita che mirano a raggiungere i clienti a livello internazionale. In questo senso, il Regno Unito può rappresentare una piattaforma di lancio per l’espansione globale.

La Costruzione e la Gestione della Comunità Online

Infine, ma non meno importante, è l’importanza di costruire e gestire una comunità online. La creazione di una comunità attiva e coinvolta non solo aiuta a costruire il brand e a creare un legame con i clienti, ma offre anche la possibilità di ricevere feedback in tempo reale e di migliorare costantemente l’offerta.

Inoltre, una comunità ben gestita può diventare un potente strumento di marketing, poiché i membri soddisfatti possono diventare autentici ambasciatori del marchio, promuovendo i prodotti e i servizi all’interno del loro network.

In conclusione, la vendita online nel Regno Unito richiede una combinazione di diverse strategie, tra cui l’uso di venditori locali, l’internazionalizzazione di impresa, e la costruzione e la gestione di una comunità online. Solo adottando un approccio multiforme si può sperare di conquistare e mantenere un posto di rilievo in questo mercato altamente competitivo.

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Domande frequenti

Per esportare con Successo in Inghilterra, la prima cosa di cui avrai bisogno è una Dichiarazione di Libera Esportazione. Questo documento è fondamentale per le spedizioni extra-europee, garantendo che i beni che stai inviando non siano tra quelli proibiti nel Regno Unito. Senza questa dichiarazione, la tua merce potrebbe essere trattenuta alla dogana, creando ritardi costosi e compromettendo la tua reputazione con i clienti inglesi. Quindi, prima ancora di pensare a riempire un container, assicurati di avere tutte le carte in regola.

Il secondo elemento essenziale per esportare in Inghilterra è il Codice EORI. Questo codice, simile alla partita IVA comunitaria, identifica l’entità economica responsabile dell’invio della merce. Senza un Codice EORI valido, non sarai in grado di esportare merci nel Regno Unito. Questo codice è il passaporto per i tuoi prodotti, permettendoti di attraversare senza intoppi le frontiere britanniche. Ricorda, essere preparato nel campo dell’esportazione significa conoscere e rispettare tutte le regole. Solo così potrai costruire e mantenere una comunità di clienti soddisfatti e fedeli.

Brexit ha creato nuove sfide, ma anche nuove opportunità. L’abilità di esportare con successo in Inghilterra dopo Brexit richiederà flessibilità, preparazione e una comprensione approfondita delle nuove regole. In caso di un eventuale Brexit no-deal, ogni azienda dovrà essere equipaggiata con un codice EORI che inizi con ‘GB’ per poter movimentare merci da e verso il Regno Unito. È altresì cruciale assicurarsi che il proprio importatore possieda un codice EORI EU. Questo nuovo panorama può sembrare scoraggiante, ma ricordate, nessun cambiamento è insormontabile con la giusta preparazione. Le imprese che si adattano alle nuove regole e continuano a costruire e mantenere le relazioni con i loro clienti in Regno Unito, godranno di un vantaggio competitivo duraturo. Quindi, naviga con sicurezza nelle acque della Brexit, la tua comunità di clienti ti aspetta dall’altra parte.

Affrontiamo l’argomento che tutti i professionisti stanno cercando di decifrare: quanto costa realmente la dogana per l’Inghilterra? Prima di tutto, è importante sapere che per doni di valore superiore a £135,00 e fino a £630,00, la tariffa base è del 2,5%. Alcune merci possono, tuttavia, beneficiare di riduzioni. Ma, attenzione! Se il valore del dono supera le £630,00 o se stiamo parlando di altri beni con valore superiore a £135,00, entrano in gioco dazi specifici basati sul tipo di merce e sul paese di origine. Queste regole possono sembrare complicate, ma una volta capite, diventano uno strumento prezioso per ottimizzare la tua strategia professionale. Comprendere i costi doganali è fondamentale per mantenere la competitività del tuo business nel mercato britannico. Rimanete con noi per ulteriori approfondimenti su come navigare efficacemente nel labirinto delle tariffe doganali!

Il Brexit ha certamente cambiato le regole del gioco per le aziende che mirano ad esportare i loro prodotti nel Regno Unito, ma se giocato correttamente, può diventare un’opportunità piuttosto che un ostacolo. Dall’inizio del 2021, ogni azienda che desidera esportare o importare prodotti dal Regno Unito all’UE necessita di un codice EORI – l’acronimo di Economic Operator Registration and Identification. Questa non è solo una formalità burocratica, ma un passo strategico fondamentale nel posizionare la tua azienda come un operatore economico affidabile e riconosciuto a livello internazionale. Questo codice consente alle dogane di identificare facilmente la tua azienda e di trattare facilmente con te, accelerando i processi di spedizione e riducendo i tempi di consegna. Quindi, nonostante le nuove sfide, il mercato post-Brexit può ancora essere la tua ostra se sei preparato ad adattarti e a navigare le acque in continua evoluzione dell’esportazione internazionale.

Nell’era post-Brexit, la sfida di mantenere una solida community di clienti nel Regno Unito può sembrare ardua. Tuttavia, esiste una soluzione semplice per evitare i dazi doganali UK, mantenendo così i costi al minimo per i tuoi clienti. Per le spedizioni di prodotti dall’UE al Regno Unito, con un valore complessivo non superiore a £135, non si applicheranno dazi doganali in dogana grazie alla clausola del “low value relief”. Questo significa che è possibile continuare a vendere e spedire nel Regno Unito senza costi doganali aggiuntivi. Questa strategia può aiutarti non solo a costruire, ma anche a mantenere la tua preziosa community di clienti nel Regno Unito, garantendo loro un accesso senza problemi ai tuoi prodotti senza costi aggiuntivi.

L’espansione del tuo business oltre i confini nazionali può essere un’opportunità entusiasmante, ma è anche un processo che richiede una comprensione profonda delle leggi e delle normative internazionali. Uno degli elementi chiave in questo processo è il Codice EORI. Questo codice unico, conosciuto anche come numero EORI, è un indispensabile strumento di tracciamento e registrazione delle informazioni doganali all’interno dell’Unione Europea. Le autorità doganali si affidano a questo numero per identificare chi importa o esporta merci, rendendolo un elemento vitale per qualsiasi operazione di commercio internazionale. Tuttavia, la comprensione del Codice EORI può sembrare un compito arduo. Questa breve guida è stata creata per aiutarti a navigare nel complesso mondo delle procedure doganali e per rendere il processo di importazione ed esportazione il più fluido possibile.

L’Inghilterra, nonostante le incertezze della Brexit, continua ad essere un giardino fertile per il commercio elettronico. Il segreto per fiorire in questo mercato? Capire esattamente cosa vendere. Il settore più promettente è senza dubbio quello della moda, che vanta vendite per un valore di 25,2 miliardi di dollari. Ma non lasciatevi ingannare a pensare che sia l’unico settore che prospera. I settori dei giochi, hobby e fai da te, dell’elettronica e del cibo e cura per la persona seguono a ruota, rappresentando un’opportunità d’oro per gli imprenditori online. Fondamentale in questo percorso è costruire e mantenere una solida community, instaurando un rapporto di fiducia e costante interazione con i consumatori per garantire un successo duraturo e sostenibile nel mercato britannico. Avventuratevi con coraggio e consapevolezza in questo mercato, armati delle giuste informazioni, e la vostra attività online in Inghilterra avrà tutte le carte in regola per prosperare.

L’internazionalizzazione delle imprese è un fenomeno sempre più diffuso, in risposta all’espansione globale dei mercati. Il termine si riferisce al processo attraverso il quale un’impresa estende le sue operazioni commerciali oltre i confini nazionali, entrando in mercati esteri per espandere la propria base di clienti e migliorare la propria competitività. Questo processo può includere una varietà di strategie, tra cui l’apertura di filiali o uffici all’estero, l’acquisizione di altre aziende in paesi esteri, o la formazione di joint venture con partner internazionali. L’internazionalizzazione può offrire una serie di vantaggi alle imprese, tra cui l’accesso a nuovi mercati, l’aumento del fatturato, la diversificazione del rischio e l’opportunità di sfruttare le competenze e le risorse globali. Tuttavia, è un progetto di grande portata che richiede una pianificazione attenta e una comprensione approfondita dei mercati internazionali.

Nell’era della globalizzazione, le strategie di internazionalizzazione sono diventate un pilastro fondamentale per ogni azienda che ambisce a estendere il proprio business oltre i confini nazionali. Sebbene ci siano diverse vie per raggiungere questo obiettivo, le più comuni includono l’export diretto, la creazione di joint venture, l’acquisizione di aziende estere, la licenza di fabbricazione e la creazione di filiali all’estero. Ad ogni modo, la strategia esatta da adottare dipende da vari fattori, tra cui le dimensioni dell’azienda, il settore di appartenenza e le risorse finanziarie disponibili. Mentre l’export diretto può essere l’opzione più semplice e meno costosa, può anche comportare una minore controllo sul marchio e sul prodotto. D’altra parte, la creazione di una joint venture o l’acquisizione di un’azienda estera possono richiedere un investimento maggiore, ma offrono un controllo più stretto e un accesso più diretto al mercato target. Ricordate: la chiave del successo nell’internazionalizzazione è una pianificazione accurata, una buona conoscenza del mercato target e una strategia ben congegnata.

“Perché internazionalizzare?” è una domanda che molte aziende oggi si pongono. L’internazionalizzazione, infatti, è uno strumento imprescindibile per espandere l’orizzonte di un’azienda in un mercato globale sempre più competitivo. Troppo spesso, le aziende si limitano al loro mercato domestico, perdendo così la possibilità di accedere a nuovi clienti, mercati e opportunità di crescita. L’internazionalizzazione offre l’opportunità di diversificare il portfolio di clienti e di rischio, aumentare la competitività e la visibilità del marchio su scala globale, e di conseguenza, incrementare il fatturato. Non solo, permette anche di innovare, acquisendo nuove competenze da mercati esteri e rispondendo in modo più efficace alle esigenze dei clienti. Pertanto, l’internazionalizzazione non dovrebbe essere vista come un’opzione, ma piuttosto come un imperativo strategico per ogni azienda che mira a un futuro di successo e crescita sostenibile.

In un mondo in cui la competizione globale è all’ordine del giorno, come può il Made in Italy mantenere la sua posizione di leader? La risposta, sorprendentemente, risiede nelle sue stesse radici. Il Made in Italy è sinonimo di qualità, artigianalità e design unico, valori che devono essere sottolineati e valorizzati per differenziarsi in un mercato sempre più omologato. È fondamentale investire in strategie di marketing digitali, puntando su SEO ottimizzato e contenuti virali che mettano in luce l’eccellenza italiana. Le parole chiave come “qualità”, “design italiano” e “artigianalità” possono guidare più traffico verso i vostri prodotti, aumentando così la visibilità e le entrate pubblicitarie. Inoltre, creare contenuti coinvolgenti che raccontino la storia dietro il prodotto può creare un legame emotivo con il cliente, aumentando la fedeltà al brand. Ricordate, il Made in Italy non è solo un marchio, è un’esperienza.

L’Agenzia ICE – Italian Trade Agency è l’ente che promuove l’internazionalizzazione delle imprese italiane, unitamente alla promozione e valorizzazione dei prodotti italiani nel mondo. Con la sua rete di uffici a livello globale, l’ICE agisce come un ponte tra le imprese italiane e il mercato internazionale. L’ICE offre una vasta gamma di servizi, tra cui assistenza tecnico-legislativa, studi di mercato, promozione di prodotti e marchi italiani, formazione e consulenza. In sostanza, l’ICE è il canale privilegiato per le aziende italiane che intendono esportare prodotti e servizi oltreoceano, fornendo agli operatori italiani una conoscenza approfondita dei mercati esteri e un network di contatti commerciali di alto livello.
Per un imprenditore che ambisce a far crescere la propria azienda, l’ICE rappresenta un partner strategico insostituibile, capace di dare visibilità ed opportunità in un mercato sempre più globale.


Nel paesaggio italiano degli affari, pochi nomi brillano tanto quanto quello di Matteo Zoppas. Leader visionario, Zoppas ha creato un’impronta duratura nel settore produttivo italiano, attraverso una combinazione di intuizioni strategiche e decisioni imprenditoriali coraggiose. Ma chi è veramente Matteo Zoppas? Un dirigente aziendale, un leader industriale, un visionario – quest’uomo poliedrico è tutto questo e molto altro.

Zoppas è attualmente il Presidente di Confindustria Veneto, l’organizzazione che rappresenta le aziende manifatturiere e di servizi in Veneto. La sua carriera si distingue per un costante impegno nella promozione dello sviluppo economico e della crescita industriale. Questo impegno non è solo un dovere professionale, ma anche una passione personale. La sua visione e le sue idee innovative hanno contribuito a trasformare l’industria italiana, rendendola più competitiva a livello internazionale.

Nonostante le sue numerose realizzazioni, Zoppas rimane profondamente radicato nella sua comunità. È noto per il suo impegno nel promuovere l’istruzione e lo sviluppo delle competenze tra i giovani, convinto che il futuro dell’Italia risieda nelle menti e nelle mani della prossima generazione. Zoppas è un modello per tutti noi, un promemoria che con dedizione, passione e una visione chiara, è possibile fare la differenza nel mondo degli affari e nella società in generale.

La scelta della giusta destinazione per l’espansione internazionale può essere un compito arduo, poiché richiede un’analisi accurata del contesto economico, politico e culturale del paese target. Le destinazioni più popolari per le imprese italiane che aspirano a internazionalizzarsi sono l’Europa, in particolare la Germania e il Regno Unito, e gli Stati Uniti. Tuttavia, i mercati emergenti come la Cina, l’India e il Brasile offrono opportunità di crescita significative per le imprese italiane. Ricordate, la chiave per una strategia di internazionalizzazione di successo è l’adattabilità, la perseveranza e l’innovazione.

L’Internazionalizzazione Digitale è il processo che permette ad un’azienda di espandere la propria presenza digitale oltre i confini nazionali, adattando i contenuti e le strategie di marketing alle esigenze e caratteristiche di diverse culture. Questo fenomeno è in continua evoluzione e rappresenta un’opportunità per le organizzazioni che vogliono ampliare il proprio pubblico di riferimento e aumentare la propria visibilità a livello globale.

In questa era digitale, l’internazionalizzazione offre alle aziende l’opportunità di costruire e mantenere una comunità globale. Attraverso strategie SEO efficaci, contenuti coinvolgenti e una comunicazione adeguata, è possibile creare un legame forte con la propria audience e instaurare un rapporto di fiducia. Questo non solo contribuisce a consolidare la presenza dell’azienda nel mercato internazionale, ma crea anche un potenziale per lo sviluppo di nuove opportunità di business.

Tuttavia, l’internazionalizzazione digitale richiede una profonda comprensione delle dinamiche culturali, economiche e legislative dei mercati esteri. Per questo motivo, è fondamentale che le aziende si avvalgano di professionisti esperti in materia, in grado di guidare l’organizzazione in questo percorso complesso e stimolante. Solo in questo modo, l’internazionalizzazione digitale può diventare un potente strumento di crescita e un ponte verso una comunità globale più ampia e coinvolta.

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